FEDERICA PELLEGRINI RACCONTATA DA STEFANO ARCOBELLI
A cura di Ilaria Solazzo.
Federica Pellegrini è orgoglio italiano nel mondo del nuoto: campionessa olimpionica ed icona della bellezza sportiva, la “Divina”, così è soprannominata, ha fatto notizia per le sue vittorie, la sua grinta ed anche per le sue fragilità, oltre che per i suoi amori. Atleta straordinaria e da record: la Pellegrini ha partecipato a cinque Olimpiadi centrando altrettante finali nella sua specialità, i 200 stile. Scopriamo, grazie al libro scritto dal giornalista Stefano Arcobelli, cosa vi è da sapere sulla campionessa olimpica: dalle sue travagliate storie d’amore ad alcune improbabili curiosità!
“Federica Pellegrini – Vincere, vivere, sorprendere: lo stile libero di una leggenda italiana” scritto da Stefano Arcobelli, pubblicato da Diarkos (pagine 256, 16 euro) è in tutte le librerie ed anche online. La prefazione del libro è stata realizzata da Elisabetta Caporale. Arcobelli ha suddiviso il suo racconto omaggio alla Fede dai capelli color miele in 33 capitoli – quanti gli anni della capionessa. Nel volume viene raccontata Federica attraverso gli episodi della sua carriera longeva, le caratterizzazioni curiose e la sua evoluzione… da Baby Boom a Divina, per un meraviglioso e unico viaggio nel mito del nuoto azzurro.
INTERVISTA
ILARIA – Ciao Stefano e benvenuto su PIANETA INFORMAZIONE. Un vero onore averti mio ospite. Vorrei iniziare la nostra chiacchierata con questa prima domanda: Quando hai deciso di voler scrivere un libro interamente dedicato alla Pellegrini?
STEFANO – Grazie per l’invito. Ci pensavo da tempo in vista della sua uscita di scena: avevo solo un dubbio se farlo prima o dopo l’Olimpiade di Tokyo. Ho deciso di aspettare la sua quinta finale olimpica (evento inedito nella storia del nuoto) per rendere così definitivo il suo bilancio agonistico.
ILARIA – Quanto tempo hai impiegato per scriverlo?
STEFANO – Durante il lockdown ho steso la parte più consistente, dopo Tokyo ho completato il capitolo finale.
ILARIA – Da giornalista professionista, da 35 anni impegnato con la “Gazzetta dello Sport”, quali le tue considerazione sulla più grande nuotatrice azzurra?
STEFANO – E’ stata una campionessa unica, per longevità, medaglie internazionali (59) e record mondiali (11), per tutte le se vicende e cambiamenti non solo agonistici, per come ha sempre reagito anche alle esperienze negative come la morte del suo storico mentore Alberto Castagnetti quando era al top, per come si pone. La schiettezza è sempre stato il suo forte: mai grigia, o bianco o nero. Non è mai stata banale, a costo di sembrare scomoda o antipatica.
ILARIA – A pag. 21 l’hai definita una predestinata. Ti va di raccontare brevemente ai lettori il perchè?
STEFANO – Perché in quasi tutte le vicende sembra esserci il fattore destino: faccio solo un esempio. Si qualificò nei 100 ad Atene e prese la medaglia nei 200, e fu l’inizio dei colpi di scena. Star a 16 anni, ha rischiato sempre: quante volte dicevano di lei: “è finita”, ma ho visto passare centinaia di nuotatrici e lei c’era sempre.
ILARIA – Federica ha fatto parlare molto di sè non solo come nuotatrice, è sempre stata uno spirito libero oltre che uno “stile libero”. Sei daccordo?
STEFANO – Sì, direi pure uno spirito libero, ha sempre detto la sua senza filtri. Si è esposta mettendoci la faccia in parecchie battaglie, non ha nascosto neanche le debolezze o gli errori.
ILARIA – Molto originale l’idea di inserire tutti i nomi e ciò che han detto di lei tanti personaggi illustri in vari ambiti… Manca però la tua. Ti va di dircene una in qualità di fans più che di grande firma dello sport quale sei?
STEFANO – Ciò che penso di Federica è quello che ho scritto nel libro. Penso di averlo scritto nell’introduzione. Per me Federica è una campionessa autentica, forte e sincera. E la sua epopea mi sembra irripetibile. Ci potranno essere altre fuoriclasse nel nuoto, ma nessuna sarà mai come lei.
ILARIA – Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?
STEFANO – Di leggere storie come quelle di Federica che insegnano e fanno capire cosa serve per farcela nella vita: non il successo facile, illusorio, ma la fatica che costa il vero successo.
ILARIA – Qual è il messaggio che lanci ai giovani autori che vogliono pubblicare un libro?
STEFANO – Di scavare a fondo sulla storia delle persone senza fermarsi ad esempio ad una frase o a un video sui social. Approfondire, essere curiosi, tener conto dei dettagli può essere decisivo.
ILARIA – Progetti futuri?
STEFANO – Ho fatto 11 Olimpiadi da inviato della “Gazzetta dello sport” penso di aver un database… fornito, ho delle idee e mi piacerebbe far scoprire storie di campioni fortunati o sfortunati che rischiano di finire nell’oblio, dimenticati. Un nome su tutti: Stefania Belmondo.
ILARIA – Grazie per essere stato mio ospite. Un saluto ai nostri lettori ed ai tuoi fans…
STEFANO – Grazie per l’attenzione e leggete il mio libro…Se volete mi trovate anche sul blog questionedistile.gazzetta.it.
Sito ufficiale della casa editrice
Dettagli
Autore: STEFANO ARCOBELLI.
Titolo: “FEDERICA PELLEGRINI”.
Collana: GRANDE SPORT.
Argomento: SPORT.
Uscita in libreria: 25/11/2021.
Pagine: 256.
Prezzo: 16 euro.
Formato: 14 x 21 cm.
Legatura: brossura con alette.
EAN: 9788836161355.
Qualche info sull’autore
Stefano Arcobelli, 59 anni, giornalista professionista dal 1986. Da 35 anni lavora alla Gazzetta dello Sport. Redattore esperto per gli sport olimpici: nuoto, di cui è capo rubrica dal 1999, sci nordico, baseball. Ha seguito, come inviato, 11 Olimpiadi, nonché i campionati mondiali ed europei di varie discipline: boxe, canottaggio, canoa, baseball, slittino, biathlon, snowboard. Ha al suo attivo anche diverse esperienze in radio e televisione e tiene conferenze in ambito universitario su argomenti di carattere sportivo. Vincitore del Premio “Fair Play” per il suo prezioso lavoro nel raccontare e promuovere gli sport invernali, è stato insignito del premo Coni-Ussi per le inchieste nel 2011. Nel 2017 è stato premiato come miglior giornalista dell’anno dalla Federazione mondiale del nuoto (Fina).
Info su Federica Pellegrini
Federica Pellegrini – Wikipedia
FEDERICA PELLEGRINI
Non ci si abitua mai alle sorprese che Federica è riuscita a inventare di volta in volta, anno dopo anno, bracciata dopo bracciata, respiro dopo respiro. Un bellissimo viaggio anche da raccontare. (dalla prefazione di Elisabetta Caporale)
Federica Pellegrini è la più grande nuotatrice azzurra se non la più grande atleta azzurra di ogni sport, capace di conquistare quasi 60 medaglie internazionali fra Olimpiadi, Mondiali e Europei. È stata l’atleta italiana più giovane (aveva appena sedici anni) a salire su un podio olimpico per una gara individuale. É sempre stata autentica, vera come poche. La sua è la storia di una ragazza veneta, che si è fatta leggenda in vent’anni di faticosissime bracciate avanti ed indietro, senza mai sprecarle o affrontarle per caso. Con la sua personalità dalle mille sfaccettature, sensibilità e significati, la dolce Fede ha ostinatamente tenuto duro per resistere al logorio della preparazione moderna, sfidando le generazioni mondiali delle campionesse di stile libero. Senza quella passione, quel fuoco che brucia dentro, nessun talento può durare così a lungo. Questo è un viaggio in questi anni ricchi di medaglie, pieni e sorprendenti, per raccontare l’evoluzione di una ragazza italiana che si è fatta Divina.
Dove poter acquistare il libro online
https://www.mondadoristore.it/Federica-Pellegrini-Vincere-Stefano-Arcobelli/eai978883616135/
RECENSIONE
La Pellegrini, per molti semplicemente Federica, per circa vent’anni è stata la regina del nuoto, raccogliendo a tutti i livelli record e medaglie. Un oro ed un argento alle Olimpiadi; sei ori ai Mondiali; quattro argenti e un bronzo in vasca da 50; più un oro, due argenti e cinque bronzi in vasca da 25; agli Europei sette ori, sei argenti e sette bronzi in vasca da 50, più sette ori, quattro argenti e sei bronzi in vasca da 25; due ori ai Giochi del Mediterraneo; due ori, un argento e un bronzo alle Universiadi; due argenti agli Europei Juniores; centotrenta titoli italiani. Vanta nove record mondiali in vasca da 50 metri e due in vasca corta. E se ciò può ancora risultarvi poco… la bella nuotatrice è stata l’atleta italiana più giovane di ogni sport a salire sul podio olimpico in una gara individuale ed è l’unica nuotatrice al mondo che ha conquistato la finale olimpica in cinque edizioni consecutive nella stessa gara, i 200 sl. Che Federica Pellegrini sia stata la più popolare e le più vincente nuotatrice azzurra e che si sia conquistata un posto di assoluto prestigio nella storia dello sport mondiale, è fuori di dubbio.
Con le sue numerose imprese sportive è entrata nelle case degli italiani. Ma oltre alle vittorie ed alle medaglie, nella mente di chi l’ha seguita resta impresso il modo con cui le conquistava, con quelle rimonte incredibili nell’ultima vasca che sono state la sua caratteristica. Senza dimenticare lo stile e l’eleganza del suo nuoto, tanto che Alberto Castagnetti, dopo i Mondiali di Roma del 2009, disse di lei: “Così si nuota solo in paradiso”. In un’altra occasione, lui appassionato di musica lirica, la definì: “La Maria Callas delle piscine”. Un paragone che non ha bisogno di nessuna spiegazione.
Federica Pellegrini è entrata anche nelle case di chi non era e non è appassionato di sport. Come? Attraverso le sue molteplici apparizioni televisive tra spot pubblicitari, ospitate in vari programmi e partecipazione in alcune trasmissioni nazionali. Tante anche le polemiche ed i gossip che l’hanno coinvolta, con le sue prese di posizione a favore dei diritti civili e in difesa delle donne. Un personaggio complesso il suo. Federica merita di essere conosciuta e raccontata in tutte le sue sfaccettature, andando al di là del semplice chiacchiericcio.
Arcobelli racconta nel libro edito da DIARKOS i successi della Pellegrini, le difficoltà che lei ha incontrato, la sua capacità di reagire sempre con forza nei momenti difficili, scegliendo anche di cambiare strada, ossia società, città ed allenatore, ogni qualvolta si rendeva conto che un’esperienza era conclusa ed aveva bisogno di nuovi stimoli. Un esempio? Abbandonò la DDS di Milano per trasferirsi a Verona sotto la guida di Alberto Castagnetti, che ha fatto di lei, già vincitrice di un argento olimpico a 16 anni, la campionessa che tutti noi oggi conosciamo.
La prefazione del libro è a cura della giornalista della Rai Elisabetta Caporale. Elisabetta della Pellegrini ha raccolto per prima momenti esaltanti e delusioni cocenti dalla zona mista a bordo piscina. La Caporale ha condiviso con la nuotatrice tanti bei momenti privati lontano dalle gare.
Il libro di Stefano Arcobelli è suddiviso in quattro parti…
La prima è, quasi in ordine cronologico, la storia sportiva ed umana di Federica Pellegrini, dalle prime gare giovanili sino alle Olimpiadi di Tokyo ed alla gara di Napoli del 27 settembre 2021, che sarebbe dovuta essere la conclusione della sua carriera, che, invece, si è protratta sino ai campionati italiani in vasca corta di fine novembre (quando il libro edito da DIARKOS era già uscito), nei quali Federica, per non smentirsi, ha conquistato l’ennesimo titolo italiano, il numero 130 della sua impareggiabile carriera, costringendo poi ad un festoso tuffo in acqua anche Giovanni Malagò, presidente del CONI oltre che dell’Aniene, la società della Pellegrini. Arcobelli non nasconde che alcune delle scelte della Pellegrini, per esempio il cambio continuo di allenatori dopo la prematura scomparsa di Castagnetti, sono state forse poco avvedute, quasi dei capricci da star, o almeno così è sembrato a molti, ma riconosce che in ogni caso la campionessa si è sempre assunta ogni responsabilità, ha giocato a viso aperto, rischiando in prima persona, coerente con il suo carattere deciso e schietto anche nelle situazioni più complesse. Nel libro si parla di rivalità sportive, ma anche di rivalità amorose, come quella con la francese Laure Manaudou. Si parla, di conseguenza, delle storie d’amore di Federica Pellegrini: prima con Luca Marin, poi con Filippo Magnini, sino alla storia con Matteo Giunta, il suo ultimo allenatore, resa pubblica dopo le Olimpiadi di Tokyo e coronata da una promessa di matrimonio.
La seconda parte del libro di Stefano Arcobelli approfondisce argomenti e temi già toccati in precedenza: i rapporti con la famiglia, mamma Cinzia, papà Roberto ed il fratello Alessandro; la presenza sui social, tra ammiratori ed odiatori; le apparizioni televisive, sino al significato dei suoi molti tatuaggi. E si parla anche di quale potrebbe essere il futuro della Pellegrini: nello sport certamente, ma anche in tanti altri ambiti della società civile.
La terza parte del libro contiene i giudizi che altri sportivi hanno espresso sulla Pellegrini, da Novella Calligaris a Franziska Van Almsick, da Stefania Belmondo a Valentino Rossi, da Josefa Idem a Sara Simeoni, per citarne alcuni. E poi, a parti invertite, i giudizi della stessa Federica Pellegrini su altri personaggi, non solo sportivi… vi è anche Papa Francesco. Infine ciò che la brava e bella Pellegrini ha detto di se stessa, con alcune frasi che ce la fanno conoscere e capire molto meglio. Ad esempio: “Il mio motto? Crederci sempre, fino alla fine”. Oppure: “Il mio peggior difetto è la determinazione”. Ed ancora: “Il mio pregio maggiore è che sono una combattente. Ogni mattina io riparto da zero, qualsiasi cosa accada il giorno prima: esco sfinita dall’acqua ed alzo l’asticella”. Frasi semplici, ma che ben fotografano la campionessa dal cuore d’oro.
La quarta parte contiene “le cifre” della carriera di Federica Pellegrini, un’atleta che Arcobelli, pur con il rigore del cronista di razza, non nasconde di amare. La considera “L’atleta italiana più grande di sempre”. Aggiunge che “Fede resta figura inimitabile e la sua epopea difficilmente ripetibile”, però quello che lei ha fatto e per come lo ha fatto “servirà a chi vorrà prenderne nota, agli allenatori che si approcciano a potenziali campioni, o a campioni che non sanno come si fa a vincere, se non a diventare personaggio”. Federica Pellegrini, insomma, vuole dirci Arcobelli, non scompare con la fine della sua attività agonistica. Resta il personaggio. Restano i suoi insegnamenti, i suoi consigli. Restano le sue battaglie a favore dello sport, che potrà sviluppare anche nei nuovi incarichi che le sono stati assegnati: nel CIO, nel Coni e nella Fondazione Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026.
La Pellegrini ama essere molto femminile. Quando mette da parte il costume da bagno e la cuffia, indossa abitini e tacchi alti: “Sono cresciuta con un’educazione così. Mia mamma mi ha insegnato che bisogna sempre essere curate ed ordinate. Sono un’atleta, certamente, ma non per questo devo stare sempre in tuta. Mi piace vestirmi, curarmi, mi sento molto femmina” ha rivelato a Gioia.
Alcune curiosità…
Adora le scarpe e ne colleziona a centinaia, soprattutto coi tacchi. Inoltre non può fare a meno del mascara waterproof, perché avendo ciglia molto chiare ci tiene che si vedano anche dopo una gara. Tanti li ha sfoggiati anche sulla pagina Instagram.
Ha uno stile rock: per i capelli Federica Pellegrini predilige tagli corti e le piace osare con colori ed acconciature. Nel 2017 ha deciso di tingerli quasi bianchi.
In un’intervista rilasciata a Maurizio Costanzo ha svelato di aver sofferto per un breve periodo di bulimia e di attacchi di panico, dovuti allo stress ed alla perdita di Alberto Castagnetti, suo allenatore e mentore scomparso per una complicazione al cuore nel 2009.
Ha 8 tatuaggi: una fenice, un drago, la scritta Balù dedicata al suo ex Luca Marin, la scritta rock’n’roll, la frase nient’altro che noi dedicata a suo fratello, un teschio messicano, il suo gatto Mafalda, e delle rose.
Ha partecipato a cinque Olimpiadi consecutive: Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020. In tutte e cinque le partecipazioni ha centrato la finale: mai una donna era riuscita a farlo nella storia della competizione.
Ha due bulldog francesi, Vanessa e Rocky, quest’ultimo arrivato nel maggio 2020.
2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente dallo scrittore Stefano Arcobelli alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).
complimenti per l’ottimo lavoro
Grazie mille del tuo commento! Spero ti piaceranno anche le altre interviste.