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MIRIAM TOCCI OSPITE DI PIANETA INFORMAZIONE.
A cura di Ilaria Solazzo.
“Vittoria, ma non troppo!” di Miriam Tocci, è un contemporary romance, una narrativa rosa, un libro brillante pubblicato da “More Stories” l’8 febbraio dello scorso anno. Vittoria Innocenti, per tutti Vicky, ha progetti ambiziosi per il proprio futuro di attrice di teatro. Ha frequentato stage e corsi di perfezionamento ed ha visto comparire il proprio nome su tante locandina nei teatri più belli della capitale, ma mai come attrice protagonista, né per ruoli di particolare rilievo, e questo perché la sua “Sfiga” le mette incessantemente i bastoni fra le ruote.
“Ma quale Vittoria? Il mio nome è davvero una beffa e io al massimo posso essere il capocomico di uno show che non fa ridere”, parola della protagonista. A Vittoria è stato dato un nome importante, uno di quelli che sembrano segnare da subito un destino roseo, peccato che la vita sia un boomerang e che non per tutti sia sempre e solo una “vittoria”… in alcuni casi è solo un grande bluff.
La Vittoria di Miriam Tocci, di vittorie ne ha viste ben poche nella sua vita a causa della sua proverbiale “Sfiga perenne”, che, purtroppo, la perseguita. Vicky ha un sogno: diventare un’attrice famosa, rendere orgogliosi i suoi genitori e far ricredere tutti coloro che pensano che gli artisti siano dei buoni a nulla. La Vittoria del romanzo si reca nel settentrione per un’audizione, per il ruolo di Bianca nell’opera “La bisbetica domata”; un ruolo che, incredibilmente, dopo tante interpretazioni come comparsa, ottiene al primo colpo e che le viene servito su un piatto d’argento… la ruota ha preso a girare nel verso giusto? Chissà! Forse è l’occasione giusta per Vittoria per iniziare a costruire la sua strada sul grande palco della vita.
Il libro è molto interessante. La storia è scritta davvero bene. Bella l’idea del teatro e tutto quello che gira intorno ad esso. Vichy nel paese delle meraviglie tratteggia benissimo il carattere di questa ragazza moderna molto tenace, vivace e capace. I personaggi presenti nel libro della Tocci sono tutti magistralmente descritti dalla penna raffinata di una Miriam super cool.
Una lettura divertente con uno stile brillante e ironico. Seppur sia un romance la storia d’amore non è al centro della vicenda, tanto che a un certo punto si tinge di giallo. Allora i due elementi si intrecciano dando vita a un prodotto originale.
Vittoria diventerà protagonista della sua vita? Si batterà con tutte le energie per ristabilire l’equilibrio da poco trovato? Ce la farà a vincere e godersi il suo meritato successo?
La maggior parte delle scene si svolgono in teatro. La Tocci grazie alla sua Vittoria ci accompagna dietro le quinte, tra i camerini, sotto i riflettori, portandoci a vivere con lei quell’emozione tipica della prima serata. Sentiamo gli applausi scroscianti del pubblico ed anche noi applaudiamo per lei, perché ce l’ha fatta!
La scrittrice Miriam Tocci porta ogni singola lettrice a rivedere la frase “mai una gioia”. Bisogna concedersi la lettura di questo meraviglioso libro, per capire che Vittoria ha qualcosa da poter insegnare a tutte noi che ogni giorno ci sentiamo un po’ sfigate. La Tocci ci porta a riflettere su vari aspetti del quotidiano. Ci induce a riflettere che bisogna andare avanti sempre a testa alta, forse non sempre si otterrà esattamente quello che si vuole in quel momento, alcune volte i successi saranno impalpabili, altre volte lasceranno i segni, ma bisogna imparare a saper guardare il bicchiere mezzo pieno.
“Mi hanno chiamata Vittoria, ma preferisco abbreviare, visto che nella vita anche se vinco, non vinco mai troppo!”. Il libro scritto da Tocci racconta il mondo del musical, in chiave “gialla” con intrecci articolati basati su una e più storie d’amore.
“Vittoria, ma non troppo!”, dà vita ad un personaggio simpaticissimo, un po’ imbranato, ma delizioso… tante di noi si rivedono in lei. La simpatia e lo spiccato senso di auto-ironia consacrano Vicky, la protagonista del romanzo, all’amica perfetta che ognuna di noi vorrebbe avere.
Una lettura leggera e divertente che nasconde con maestria le tante conoscenze dell’autrice e la sua capacità di rendere le situazioni ed i tanti personaggi molto credibili.
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Trama
Vittoria Innocenti, per tutti Vicky, ha progetti ambiziosi per il proprio futuro di attrice di teatro. Ha frequentato stage e corsi di perfezionamento e ha visto comparire il proprio nome su qualche locandina nei teatri più belli della capitale. Mai come attrice protagonista però, né per ruoli di particolare rilievo, e questo perché anche la sua Sfiga sembra essere un tipetto ambizioso quando si tratta di metterle i bastoni fra le ruote. Ora che ha sostenuto un’audizione a Milano per il ruolo di Bianca nel musical de “La bisbetica domata” ed è stata presa nel cast, sente che la vita sta finalmente prendendo la piega giusta, malgrado ci sia anche Lei, Isabella Gloriosi, la sua nemesi di sempre, la prima attrice e primadonna più stronza e dispettosa dell’universo, che ovviamente interpreterà Caterina. Mentre tutto sembra volgere per il meglio, anche in amore, un terribile colpo di scena fermerà lo spettacolo e disattenderà le speranze della nostra Vicky. La sua innata tenacia e la grande passione per il palcoscenico la spingeranno a buttare il cuore oltre l’ostacolo. Saranno sufficienti, però, a farle cantare finalmente… vittoria?
DETTAGLI
Titolo: “Vittoria, ma non troppo!”.
Autrice: Miriam Tocci.
Editore: More Stories.
Data di uscita: 8 febbraio 2021.
Capitoli: 32.
Pagine: 300.
Copertina: a colori.
Progetto grafico: Livia Massaccesi.
Prezzo: 13 euro.
INTERVISTA
ILARIA – Ciao Miriam e benvenuta su PIANETA INFORMAZIONE, voglio cominciare questa intervista aggiungendo qualche dettaglio in più sull’autrice di “Vittoria, ma non troppo”, come e dove nasce la Miriam scrittrice?
MIRIAM – Grazie Ilaria, un saluto a tutti coloro che ci stanno leggendo. Sono romana di nascita e tuttora vivo a Roma con mio marito e le mie due figlie. Diciamo che ho avuto da sempre una certa inclinazione ad inventare storie ed a perdermi nei “mondi” alternativi creati dalla mia fantasia, sin da bambina. In effetti però, ho scritto il mio primo romanzo nel 2010 ed ho esordito con la pubblicazione di questo Urban Fantasy nel 2011. In seguito, durante il mio percorso di studio e ricerca come autrice ho scritto alcuni racconti di genere Romance Contemporaneo e poi ho iniziato nel 2014 una bellissima esperienza con la Casa Editrice Rizzoli, scrivendo una serie composta di tre romanzi brevi per la collana digitale You Feel, ambientati nel mondo del Rugby. In seguito mi sono dedicata alla scrittura di una sceneggiatura teatrale, una rivisitazione di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, e ho anche recitato nello spettacolo “Alice Underground”. Dal 2017 al 2020, invece, ho pubblicato tre romanzi contemporanei auto conclusivi, di genere Women’s fiction, per la casa editrice di Amazon: Amazon Publishing, e poi nel 2021 è arrivata “Vittoria, ma non troppo!”.
ILARIA – Come è nata l’idea di scrivere questo libro?
MIRIAM – L’ispirazione per il personaggio e tutto il contesto in cui si sviluppa la storia di Vittoria viene dalle mie esperienze in ambito teatrale come cantante ed attrice. Dopo averle vissute, sentivo di doverle trasferire sulla “carta” creando una storia che le contenesse, in qualche modo.
ILARIA – Mi descriveresti il tuo libro con tre aggettivi?
MIRIAM – “Vittoria, ma non troppo!” è un romanzo divertente, profondo ed ottimista. Divertente, perché la storia è narrata in prima persona, dal punto di vista della protagonista, quindi si viene trascinati nella testolina matta di una giovane donna che lotta per i suoi sogni, che combatte le angherie della vita e ci regala un’analisi molto schietta della realtà, anche attraverso intimi dialoghi – dei veri e propri siparietti – con la sua coscienza, a cui si rivolge chiamandola: “Madama Sfiga”; profondo, perché Vittoria, mentre si racconta con autoironia, si sofferma e ragiona sulle sfaccettature della dimensione umana: la complessità dei rapporti familiari, delle relazioni amorose, l’amicizia, la voglia di realizzarsi e anche quel senso di incompletezza (Vittoria, ma non troppo, appunto) che tutti abbiamo sperimentato nella vita; infine, ottimista, perché Vittoria non si arrende davanti a nulla e pur ricevendo delle batoste non indifferenti, riesce a trovare la via, la chiave di volta per ripristinare l’equilibrio perduto, per difendere i propri sogni, se stessa e il proprio modo di essere.
ILARIA – Un pregio ed un difetto di “Vittoria, ma non troppo!”?
MIRIAM – Dal mio punto di vista di autrice, posso individuare come pregio di questa storia la presenza di un messaggio fra le righe che di tanto in tanto io stessa vado a rispolverare, e cioè che se abbiamo un obbiettivo o un sogno, gli sgambetti della vita, i nostri errori, le imperfezioni, non possono tenerci a terra più di tanto: tutti abbiamo la forza di rialzarci e di rientrare in scena a testa alta. Invece, il difetto di questa storia, è che non ha avuto l’occasione di un seguito. Sarebbe stato bello trascorrere altro tempo assieme a Vittoria, tra palco e realtà, magari sempre con un pizzico di suspense.
ILARIA – C’è un passaggio nel libro che hai amato, particolarmente, scrivere?
MIRIAM – Ho amato moltissimo il passaggio in cui Vittoria descrive le sensazioni che prova un attore dietro le quinte, sia prima che inizi lo spettacolo, sia nell’istante esatto in cui si entra in scena e si viene avvolti da una dimensione diversa dalla realtà, una dimensione magica che si sente sotto pelle.
ILARIA – Quali sono alcuni segreti per scrivere un buon libro?
MIRIAM – Credo sia un ottimo punto di partenza avere ben chiara la struttura e la direzione della storia – anche se non necessariamente il finale – prima di iniziare a scrivere. Le storie tendono a lievitare nella nostra testa e, se non si segue un percorso, si rischia di perdere il filo e di incappare nella famigerata pagina bianca. In ogni caso parlo di scheletro della storia, di gettare solide fondamenta, ma penso sia divertente e appagante, dentro a questo perimetro, lasciare spazio all’evoluzione dei personaggi e a colpi di scena inaspettati anche per l’autore. Poi il più grande segreto, per come la vedo io, è mettere dedizione nel proprio lavoro con grande umiltà, con apertura mentale e voglia di migliorare sempre: il lettore si accorge dell’amore che mettiamo nelle nostre storie!
ILARIA – Come è avvenuta la scelta del titolo e della copertina?
MIRIAM – La scelta del titolo è avvenuta nel momento esatto in cui ho capito quale sarebbe stata la personalità della protagonista: Vittoria si chiama così perché è una vincente, ma non lo sa! E non sapendolo si sente sempre come se le mancasse tanto così per arrivare alla meta. Visto che è lei a narrare la storia, mi è sembrato giusto presentarla mettendo in evidenza questo aspetto del suo sentire da subito. Per la copertina serviva un’immagine che parlasse di Vittoria e mostrasse qualche dettaglio del suo carattere. La soluzione grafica ha consentito di trovare una figura graziosa di donna con i capelli all’insù ed uno sguardo quasi circospetto, come se, con ironia, la protagonista stesse raccontando se stessa mentre legge il titolo del romanzo.
ILARIA – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
MIRIAM – La buffa coscienza di Vittoria, cui la protagonista si rivolge di tanto in tanto come fosse una persona, nella narrazione si ritaglia uno spazio come un personaggio vero e proprio: cambia abito, interviene nei dialoghi e nei pensieri di Vicky con spietata schiettezza. Ecco, l’ispirazione per Madama Sfiga viene sempre dal teatro, dal personaggio della Lepre Marzolina che ho pensato nella mia rivisitazione di Alice nel Paese delle Meraviglie e che poi ho interpretato. Non era previsto che la “Lepre” uscisse dal Sottomondo per partecipare alle vicende di Vicky, ma man mano che andavo avanti con la scrittura l’ho ritrovata e sono stata felice di farmi accompagnare da lei.
ILARIA – Puoi anticiparci se hai in progetto un altro libro?
MIRIAM – Un nuovo progetto c’è, anzi, per dire la verità c’è sempre! Attualmente è in lavorazione.
ILARIA – In quale genere inseriresti il tuo libro?
MIRIAM – “Vittoria, ma non troppo!” è una commedia romantica con delle tinte di giallo, di suspense.
ILARIA – Una curiosità: qual è stato l’ultimo libro che hai comprato e/o letto?
MIRIAM – L’ultimo libro che ho comprato è “La scrittrice del mistero” di Alice Basso, invece l’ultimo letto è “Una vita da libraio” di Shaun Bythell.
ILARIA – Progetti futuri?
MIRIAM – Ho in testa la trama di almeno altri tre romanzi… di sicuro ci sarà da lavorare! Poi ho in progetto di partecipare a qualche evento letterario, ma ancora non anticipo niente.
ILARIA – Grazie per il tempo che mi hai dedicato. Vorrei concludere entrando nella tua “fucina” letteraria: puoi svelare ai lettori di PIANETA INFORMAZIONE qualche segreto? Come nasce la composizione di una tua opera romanzata, e quali sono le giuste precauzioni da prendere o le “dritte” per scrivere un buon libro come il tuo?
MIRIAM – Personalmente dedico a una storia che progetto di scrivere un periodo di… gestazione. Non nove mesi, ovvio, ma, comunque ritaglio un lasso di tempo più o meno lungo per pensare ai protagonisti, alle fasi della storia, all’ambientazione. Prima affronto ogni aspetto singolarmente, poi fondo insieme gli elementi e creo quel “perimetro” cui accennavamo sopra. Quando mi è chiara la direzione ed il modo in cui tutto si muove, allora mi metto alla tastiera. Quanto alle dritte da consigliare o precauzioni che siano, secondo me la cosa più importante è leggere, leggere sempre, e poi conta tanto l’approccio: la scrittura è un processo in divenire, bisogna saper accogliere ciò che arriva in termini di idee e soluzioni ma bisogna anche avere la capacità di restare obbiettivi, di mettersi in discussione per migliorare più possibile la propria scrittura in funzione di ogni singola storia da narrare. Credo non esista mai un punto di arrivo, nell’esperienza di scrivere e, dopo tutto, è proprio questo il bello! Grazie a te, Ilaria, per questa intervista e per lo spazio che PIANETA INFORMAZIONE ha dedicato a me ed a “Vittoria, ma non troppo!”. Un saluto a tutti!
DAL MIO PUNTO DI VISTA…
“Vittoria, ma non troppo!” è il nuovo libro di Miriam Tocci. Vittoria, o meglio Vicky, è la protagonista indiscussa del romanzo e sin dalle prime pagine si evince chiaramente come il lettore in modo unico e speciale, venga reso un protagonista della vicenda. La Tocci, con la sua immancabile genialità ha scelto di far entrare ogni lettore nel mondo, imperfetto della sua dolce protagonista. Il teatro è l’habitat naturale di Vittoria, nonostante ancora non sia riuscita ad arrivare dove lei avrebbe voluto. Pagina dopo pagina si giunge ad un punto focale, sarà lei la coprotagonista di “La bisbetica domata” a Milano. A Vic non importa più che la prima attrice sia la sua nemesi, insopportabile bella e perfetta, perché finalmente il suo sogno prende comunque vita. In un clima decisamente frenetico tra prove, allenamenti, canto e ballo è impossibile non affezionarsi alla sbarazzina Vicky. L’attrice è in simbiosi con la sua “Madama Sfiga”, una vocina interiore che sa sempre come stuzzicarla, disturbarla, ma anche come incoraggiarla. È stato interessante notare come l’autrice del libro abbia costruito una storia nella storia presentando ai lettori uno spettacolo teatrale con i fiocchi e mostrando gli attori sia sul palco che dietro le quinte, fino ad arrivare a non capire più dove finisce la storia e dove inizia la pièce teatrale. Potrebbe sembrare una semplice commedia, con una protagonista autoironica, frizzante e brillante, ma… non bisogna lasciarsi ingannare! Ci sono sventure, amori perduti e trovati, la storia di una crescita personale e lavorativa, e proprio come in un dramma shakespeariano non mancano ovviamente gli intrecci ed il mistero da svelare. Consiglio questo libro a chi ha voglia di comprare e leggere una bella commedia costruita in modo innovativo e con una protagonista eccezionale, perché un po’ tutti ci siamo sentiti “Vincitori, ma non troppo”.
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2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente da Miriam Tocci alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).