Cinema

PIANETA INFORMAZIONE… NATALIE BURN

PIANETA INFORMAZIONE… NATALIE BURN
A cura di Ilaria Solazzo.

Nel cast di “Una preghiera per giuda” e di “Fortress” la bravissima e bellissima Natalie Burn.

Nata a Kiev, in Ucraina, e cresciuta a Londra, in Inghilterra, Natalie Burn proviene da un forte background nel campo della danza in tutta Europa, prima di promuovere le sue ambizioni creative nel campo della recitazione.
All’arrivo di Natalie a Los Angeles, in California, è stata prima ammessa all’American Academy Of Dramatic Arts, e poi ha continuato i suoi studi presso il Lee Strasberg Theatre Institute, così come l’UCLA. Natalie si allena anche pesantemente nelle arti marziali, kickboxing, jiu-jitsu, wirework e combattimento con coltello / pistola / spada e ha la capacità di parlare più lingue, tra cui inglese, russo, francese, spagnolo e italiano. Dato il suo background internazionale, l’atletismo impressionante e l’alto intelletto, Natalie ha sviluppato molte relazioni all’interno di Hollywood, che hanno spinto molte opportunità di recitazione in lungometraggi, programmi TV e cortometraggi con artisti del calibro di Mel Gibson, Tommy Lee Jones, Jessica Alba, Dolph Lundgren, Darrel Hannah e molti altri. Natalie è anche membro a vita dell’Actors Studio gestito da Al Pacino, Ellen Burstyn, Harvey Keitel e Alec Baldwin; infatti, è considerata l’ultima attrice martin Landau fatta membro dell’organizzazione prima di morire. Inoltre, Natalie ha davvero lasciato il segno e si è distinta dalle altre attrici della sua generazione diventando produttrice cinematografica con le sue due compagnie ‘Born to Burn Films’ e ‘7Heaven Productions’ dove ha prodotto con successo numerosi lungometraggi indipendenti che hanno vinto innumerevoli premi all’interno del circuito dei festival. Come attrice e regista pluripremiata, Natalie Burn è un talento intelligente e speciale, la cui spinta imprenditoriale e lo spirito amante del divertimento mirano a potenziare ed essere un modello di ruolo per i suoi fan, in particolare le donne artistiche nel settore dell’intrattenimento.

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Descrivere Natalie Burn non è impresa da poco. È una donna esplosiva, un groviglio di emozioni che esplode in una risata cristallina, ma è anche anima, passione, introspezione. Tutte qualità che abbiamo ritrovato nella grande interpretazione di Sandra, portata sul grande schermo in “Fortress”.

INTERVISTA

ILARIA – Ciao Natalie e benvenuta su PIANETA INFORMAZIONE. Sei nel cast del film di Paolucci. Come ti sei trovata con lui?
NATALIE – Bene. Massimo Paolucci è stato con me sempre molto gentile e professionale. Sul set oltre me tanti altri attori ed attrici molto in gamba con cui ho condiviso momenti indimenticabili. Ricordo con stima Danny Trejo e Tony Sperandeo, ad esempio. Ho conosciuto Marcello Mazzarella, Martina Nasoni, Rosario Petíx, Bruno Bilotta, Jane Alexander, Francesca Rettondini, Barbara Bacci, Emilio Franchini, Gianluca Lombardi, a cui mando un forte abbraccio.

ILARIA – Il film ha una trama vecchio stile, anni ’90. Parla della forza, a livello politico, della mafia. Raccontaci…
NATALIE – Racconta la storia di due bande rivali, capitanate da due boss nemici. Uno dei due è in prigione, ma quando viene scarcerato, gli eventi precipitano drasticamente. L’uscita di prigione porta ad riaccendere la fiamma degli scontri, nei quali finiranno coinvolti non solo scagnozzi e tirapiedi, ma anche le famiglie dei due criminali. Quello per cui ci si batte è soprattutto l’onore, seguito subito dopo dalla sete di vendetta. L’unico pronto a schierarsi contro questo turbine di eventi delittuosi è un Colonnello dei Carabinieri, deciso a porre fine alle violenze della malavita. Aiutato da un’agente della CIA in incognito, l’uomo farà di tutto per fermare la criminalità…

ILARIA – “Fortress” è un film di genere Azione del 2021 diretto da James Cullen Bressack. Nel cast ci sei anche tu. Ci offri qualche chicca?
NATALIE – Invito tutti a vederlo. Sono certa piacerà tanto al pubblico. Lavorare con un cast stellare è sempre un piacere.
Io ho dato vita al personaggio di Sandra. Invece Jesse Metcalfe veste i panni di Paul Michaels, Bruce Willis è stato scelto per il ruolo di Robert, Shannen Doherty darà vita al Generale Barbara Dobbs, Katalina Viteri a Sophia e Sean Kanan a Vlad… solo per citarne alcuni. Per privacy non posso svelare “chicche” da set… sono spiacente.

ILARIA – Un ricordo indelebile della tua carriera?
NATALIE – Impossibile sceglierne uno. Posso però dirti con fermezza che avverto una forte scarica elettrica, un’adrenalina pazzesca, ogni volta che metto piede su un nuovo set. Il primo giorno di set vivo un mix tra ansia, paura e felicità. Quando le riprese finiscono avverto, ahimè, tanta tristezza, perché arriva il momento dei saluti ed io mi trovo anche a dover dire addio al mio personaggio. L’avventura vissuta e le amicizie create a volte continuano, a volte, purtroppo, si perdono. Nel cuore persiste, sempre e comunque, la gioia di aver preso parte ad un progetto importante.

ILARIA – L’importanza, a tuo avviso, della formazione artistica?
NATALIE – Credo sia importante studiare dizione, canto, danza, recitazione ed un po’ di psicologia. Nella vita tutto serve. Non sono a favore di coloro che credono di arrivare alla gloria senza studio e sacrificio.

ILARIA – Che rapporto hai con la recitazione?
NATALIE – Ottimale. Ma anche empatico. C’è una frase di Monica Bellucci che condivido pienamente. “Noi attrici siamo bambine che non crescono mai. Non a caso, un’attrice in Francia rimane mademoiselle tutta la vita”.

ILARIA – Se la tua vita fosse un film o una canzone quale sarebbe? E perchè?
NATALIE – Sarebbe un film comico ed a tratti malinconico, perché mi accade di tutto e penso che per ricominciare, devo prendere tutto con ironia.

ILARIA – Cosa speri per te quotidianamente?
NATALIE – Qualunque sarà il mio destino, spero solo di essere serena e felice.

ILARIA – C’è ancora un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
NATALIE – Sono diversi, ma essendo sogni non vanno svelati. Altrimenti non si avverano!

ILARIA – Ogni personaggio a cui hai dato vita contiene chiaroscuri. Il chiaroscuro comprende la luce e l’ombra. Sei d’accordo?
NATALIE – Sì. L’essere umano oscilla sempre tra queste due polarità. Abbiamo la possibilità di scegliere da che parte stare e dove vogliamo stare. È qualcosa che fa parte di tutti noi. Ogni giorno, ci lasciamo andare allo sconforto, alla desolazione, alla gelosia. Penso che faccia parte della condizione umana. È quello che amo del mio lavoro: il poter dare voce e dare sfogo a tutte le sfaccettature dell’essere umano. Mi piace colorare con una tavolozza vastissima, piena di colori. Mi piace passare da un personaggio all’altro. Non vorrei mai cristallizzarmi in un personaggio o in un carattere. Spero che non succeda mai e che mi sia data sempre la possibilità di rappresentare la vita nella sua autenticità e verità che è fatta di mille sfumature.

ILARIA – In questa tua capacità di interiorizzare il personaggio e metterlo al servizio del pubblico, quanto ha influito l’esperienza alla Libera Università di Alcatraz di Dario Fo?
NATALIE – Ha influito tantissimo. Il fatto di uscire da se stessi e mettersi al servizio del pubblico, lo traduco come mettere da parte l’attrice e presentare un personaggio. La mia Sandra, ad esempio, è irriconoscibile. Il mio personaggio porta uno sguardo amaro e disincantato su quello che è l’animo umano. A eccezione di quelli che lo sanno, per strada nessuno mi riconosce. E di questo ne sono felicissima. Cerco sempre di fare dei personaggi in cui non deve venir fuori Natalie. Spero sempre che la gente veda il personaggio e non la persona.

ILARIA – Grazie Natalie per essere stata mia ospite e spero sinceramente di poterci vedere prossimamente dal vivo.
NATALIE – Grazie di cuore, cara Ilaria, per tutto. Chiacchierare con te mi è piaciuto molto, hai un’anima davvero bella.

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Questa intervista è stata rilasciata in esclusiva alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

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