Arte

ALDO CALLA’ OSPITE DI PIANETA INFORMAZIONE

ALDO CALLA’ OSPITE DI PIANETA INFORMAZIONE
A cura di Ilaria Solazzo

“Aspetto qui”

BIOGRAFIA

Aldo Callà nasce a Messina nel 1989. Vive in Calabria per i primi 17 anni della sua vita. Inizia il suo percorso artistico da solo, ostacolato dai suoi parenti che lo avrebbero voluto vedere immerso in una carriera differente, più sicura e redditizia. Tra lo scontento generale, Aldo, inizia a spostarsi dall’ambiente familiare, e si trasferisce prima a Roma, poi a Bologna. poi a Piacenza ed infine a Milano. In quest’ultima città Aldo trova la sua stabilità… incrementa il suo processo artistico visitando varie mostre, molti musei ed esposizioni importanti presenti sul territorio. Callà si mantiene con il lavoro come Door Selector per Rocket Club, nello stesso tempo affina tecniche e stili in ambito artistico. Dopo la pandemia, l’artista, lascia il lavoro nel clubbing per dedicarsi interamente all’arte. Attualmente i suoi quadri sono in mano a collezionisti privati mentre l’unico finora esposto si trova nella Galleria Apres Coup a Milano. Locale che frequenta periodicamente, dato l’alto tasso di intellettualità stimolante presente. Si fa chiamare “Pittore ancora Vivo”, perché gli ricorda cosa si è promesso da quel giorno che è partito da quel piccolo paesino della Calabria.

In foto Aldo Callà

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In foto Aldo Callà

Ho creato un profilo TikTok, per rendere note le mie creazioni a tutti. Desidero lasciare la mia interpretazione circa ogni mio singolo quadro in quanto ho passato parte della mia vita a leggere supposizioni di interpretazioni di critici che cercavano di estrapolare pensieri di artisti che non hanno mai conosciuto. Io, invece, voglio lasciare un unica e vera interpretazione circa ciò che le mie tele realmente sono.

“Il polipo pittore con l’inchiostro e tutto”

INTERVISTA

ILARIA – Ciao Aldo e benvenuto su PIANETA INFORMAZIONE. Partiamo dalla prima domanda. Qual è il tuo background?
ALDO – Arrivo da un piccolo paesino della Calabria, così piccolo e sperduto, che lo si può conoscere solo se ci si trova a doverci andare obbligatoriamente. Io non avevo ragione di andare, ma di andarmene, da quel posto per me poco stimolante. Il mio background è fatto di insoddisfazione e voglia di riscatto. Ora mi trovo a Milano motivato più che mai a volerci “arrivare”, prima che arrivi il mio ultimo respiro però, (Ride). E difatti è per questo che mi faccio chiamare Il “Pittore Ancora Vivo”.

“Speranza”

ILARIA – Chi sono le tue maggiori influenze?
ALDO – Le mie influenze, partono dal surrealismo francese del primo novecento… dalle quali riesco a trovare, pittori come Modigliani, registi come Bunuel e fotografi come Man Ray. Mi travolgono le opere di Chagall e Magritte. Rimango sempre senza parole di fronte ad una loro tela e mi chiedo sempre come sarebbe stato conoscerli dal vivo. Ogni tanto mi piace immaginarlo, ed ogni volta finisce con una sbronza ed una tela bianca che mi attende.

“Stringimi”

ILARIA – Come ti muovi nel mondo dell’arte?
ALDO – Diciamo che credo di essere un “anti-artista”, non so proprio muovermi, e quando lo faccio sono molto irruento e poco delicato. Non sono poche le storie che parlano di sfuriate che ho fatto con galleristi e magnanti d’arte per trarre un ingiusto profitto dalle mie tele. E’ un mondo spietato, pieno di persone che si sono depersonalizzate per poter trovare arricchimento da ciò che in realtà dovrebbe emozionare. Penso che se una mia tela riesce a trasmettere almeno il 50% di quello che provavo mentre la dipingevo, allora il mio lavoro è stato fatto correttamente.

“V”

ILARIA – Un tuo sogno nel cassetto è…?
ALDO – Vorrei avere una musa ispiratrice. Mi rendo conto che i miei quadri trasmettano molta solitudine e vorrei un domani cambiasse tutto ciò. Non tanto per quello che faccio, ma per quello che sono e sarò.

“Disperazione”

ILARIA – Cosa ti fa andare avanti e perché fai quello che fai? Qual è l’obiettivo dei tuoi sogni con la tua arte?
ALDO – Sento il bisogno di rompere la “maledizione” dei pittori che vivono una vita all’oscuro di tutti e non riescono a condividere e far conoscere ciò che fanno. E’ un bisogno che si è fatto forte recentemente in me. Voglio essere ancora vivo quando qualcuno apprezzerà qualche mia opera, desidero poterci parlare, sarebbe grandioso potergli raccontare e farmi raccontare tutto ciò che le mie creazioni hanno indotto in lui… non voglio privarmi di tutto ciò.

“Ragazzo che legge”

ILARIA – Qual è la cosa più bella che hai provato continuando a praticare la tua arte?
ALDO – Un giorno mi sono messo a dipingere di getto, fuori nel mio cortile, dove di solito dò vita alle mie creazioni. Ricordo che quel dì iniziò a piovere, ma poichè io ero preso dal dipingere, non sentivo l’acqua che mi cadeva addosso. Ho iniziato a dipingere insieme ad essa, le gocce che scendevano plasmavano il quadro insieme alle setole del pennello da me usato. E’ stato un momento in cui ho davvero realizzato, che qualsiasi cosa mi sarebbe accaduta nella vita, avrei dovuto, sempre e comunque, non smettere mai di dipingere. La tela una volta asciutta ha avuto il titolo di “Lasciato sotto la pioggia” in rappresentanza di come mi sentivo io in quel preciso momento.

“Lasciato sotto la pioggia”

ILARIA – Progetti futuri?
ALDO – Il mio progetto, è quello di continuare a vivere d’arte. Sogno di viaggiare e di poter provare esperienze sempre più profonde.

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente da Aldo Callà esclusivamente alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

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