ALDO FERRARO OSPITE DI PIANETA INFORMAZIONE.
A cura di Ilaria Solazzo.
La natura che ci circonda merita di diventare qualcosa di veramente prezioso: è l’idea che ha avuto Aldo Ferraro, fondatore di Orafo Ferraro. Aldo Ferraro, orafo e artigiano-designer, fin da bambino appassionato di gioielli, dedica la sua vita all’arte ed alla creazione di gioielli d’artigianato che produce con passione oltre trent’anni. Nonostante qualche trasferta all’estero per lavoro o piacere, ama l’Italia, la sua città ed è simbolo di “un’imprenditorialità artistica” tutta nostrana che non ha mai rinunciato al suo sogno da sempre perseguito con dedizione.
INTERVISTA
Poliedrico imprenditore, Aldo Ferraro, ha risposto a qualche mia domanda e mi ha dato modo di conoscere di più del suo lavoro, dei suoi valori e, soprattutto, mi ha trasmesso l’importanza di scegliere una professione che, ancora oggi e dopo tanti anni, lo appassiona e non gli fa rimpiangere la decisione di aver scelto di inseguire il suo sogno.
ILARIA – Ciao Aldo e benvenuto su PIANETA INFORMAZIONE. Partiamo con la prima domanda. Com’è nata la sua passione per l’oreficeria e l’artigianato?
ALDO – Ho cominciato da molto piccolo a coltivare la mia passione, infatti, i miei primi lavori risalgono a quando avevo solo dieci anni. Io ho sempre prodotto e disegnato gioielli per hobby e, fin da bambino, sono stato attratto ed incuriosito da questi prodotti. Ho trovato poi un terreno fertile in cui crescere, perché le mie passioni ed abilità sono cresciute grazie ad un ambiente famigliare molto attivo nel mondo dell’arte che ha saputo trasmettermi il valore di una vita dedicata non solo al duro lavoro, ma anche alle passioni.
ILARIA – Come sei diventato orafo?
ALDO – Ho frequentato studi superiori, sono tecnico di laboratorio. Ho capito che volevo dedicarmi attivamente alla passione che aveva caratterizzato tutta la mia vita e, dopo diversi anni, sono arrivato dove sono adesso.
ILARIA – Nel 2022 quali sono i pro ed i contro dell’arte orafa?
ALDO – Mi scontro spesso con mentalità vecchie del settore, un po’ chiuse e non aperte ad idee innovative. Il mio intento principe è quello di ornare le donne e renderle più belle di quello che già sono. Mi piace quindi pensare che i miei gioielli siano dei richiami visuali che possano essere notati, ma anche goduti e fruiti da chi li indossa. Considero quindi i gioielli come persone e non penso che debbano starsene chiusi in un cassetto, ma piuttosto che debbano essere indossati con orgoglio. In secondo luogo, essendo buona parte del mio lavoro svolto su commissione, il gioiello che produco è espressione di un dialogo con il cliente per capire le sue esigenze. Il cliente esprime una volontà ed io la interpreto a livello artigianale lasciando comunque la mia firma o impronta visibile su di esso.
ILARIA – Qual è uno degli insegnamenti che più ha segnato il tuo lavoro e che ancora segue?
ALDO – Sicuramente mi è stato inoculato il germe del lavoro ben fatto e tuttora, quando realizzo un gioiello, mi piace farlo con cura e senza badare, in un certo senso, al tempo ed all’energia che dovrò spenderci. Credo fermamente nel fatto che un lavoro d’artigianato per meritare di essere definito tale debba essere fatto con estrema dedizione.
ILARIA – Come s’inserisce il tuo lavoro all’interno del mercato del gioiello?
ALDO – È difficile rispondere a questa domanda perché, in un certo senso, esco un po’ da quello che è il mercato dei gioielli a livello industriale. Definendomi come un artista-artigiano, vedo i miei prodotti piuttosto come risultati di un lavoro di design e quindi porto avanti un discorso legato alla qualità ed al pezzo unico, concetto che difficilmente si coniuga con il mercato odierno dei “gioielli di massa”. Senza voler essere troppo pessimista, potrei inoltre dire che il mercato italiano dei gioielli è un po’ una “catastrofe” perché, a mio avviso, ha investito molto sull’innovazione tecnologica, ma non si è però curato di produrre oggetti davvero innovativi e che non risultino “triti e ritriti”.
ILARIA – Che messaggio vuoi trasmettere con le tue creazioni?
ALDO – Sarei presuntuoso se dicessi che cerco di educare i miei clienti, ma, allo stesso tempo, non mi piace consegnare un prodotto che non sia realmente sintomo dei nostri tempi e di un’analisi dell’oggi. L’idea è quella di provare a mandare un messaggio con le mie creazioni, avere una funzione attiva e trasmettere la curiosità in chi entra nella mia bottega. Quindi, cerco sempre di assecondare i clienti che hanno esigenze particolari, lasciando che loro incuriosiscano me, e – allo stesso modo – partecipo attivamente al processo di creazione di un gioiello dando spunti di evoluzione. Insomma, per me l’artigianato è sia storia sia cultura e lavoro, perché i miei clienti percepiscano tutto questo quando si trovano in mano il prodotto finito.
ILARIA – Lavori totalmente da solo o ti servi di qualche “aiutante di bottega”?
ALDO – Vengo aiutato da mia figlia Krizia.
ILARIA – Qual è il futuro dell’artigianato italiano?
ALDO – Le realtà italiana, a livello di artigianato, conta tantissime realtà piccole o medio-grandi e vanta un’antichissima tradizione che viene riconosciuta e valorizzata anche in Italia, ma soprattutto all’estero. Credo che possa esserci un futuro solo se gli italiani stessi vorranno davvero entrare in contatto con l’artigianato locale e se a queste eccellenze sarà dato un certo respiro all’interno di un mercato della grande produzione che permetterà loro di sopravvivere.
ILARIA – Pro e contro della tua professione?
ALDO – Un pro: le tante, tantissime, soddisfazioni e fare ciò che mi piace realizzandolo con capacità e gusto, due cose che ripagano sempre. Un contro: nel mondo di oggi, il mio lavoro è diventato un impegno di presenza continua e anche solo prendersi una settimana di vacanza sembra quasi fare un torto al cliente. La vita privata è importante e alle volte sono costretto a trascurarla.
ILARIA – Cosa diresti ad un giovane che vuole inseguire il tuo sogno?
ALDO – Gli direi che è fondamentale, in un certo senso, “andare contro corrente” e che, molto probabilmente, sarà la sua unica chance nel mondo di oggi. Se i giovani pensano di andare all’università e trovare subito il lavoro per cui hanno studiato, spesso, si sbagliano. Si deve essere molto flessibili e cercare di non bloccarsi su quello che si ha studiato, ma seguire le passioni e svolgere un lavoro che permetta di apprezzare realmente quello che si fa giorno per giorno.
ILARIA – Cosa ti piacerebbe regalare all’umanità, qualora tu potessi?
ALDO – Il valore del rispetto per il prossimo. E poi opterei per il donare a tutti una vita di totale tranquillità.
ILARIA – Su quali valori basi la tua vita?
ALDO – La mia vita è basata su valori semplici. Uno su tutti è il valore fondamentale che io nutro per la famiglia. Vivendo in modo sincero e corretto, rispettando i valori della vita stessa mi sono sempre trovato benissimo.
ILARIA – Che rapporto hai con la tua famiglia e con i tuoi figli?
ALDO – La famiglia è il miglior regalo che può riservarci la vita. La famiglia è il fulcro della società ed il vero pilastro portante per l’avvenire dell’umanità. Il rapporto con i miei figli posso dirti che è molto più che soddisfacente, anche perché ho insegnato loro i valori fondamentali della vita, quali appunto la famiglia ed il sapersi comportare in maniera corretta verso gli altri. (A parte le solite litigate su alcuni punti, quegli scontri generazionali basati su vedere le cose in maniera differente. Ad ogni modo penso che sia del tutto normale far parte di questo “gioco” tra padri e figli. Probabilmente fa tutto parte dell’evoluzione della vita. È il nuovo che avanza).
ILARIA – Progetti futuri?
ALDO – Per quanto riguarda i progetti futuri in testa ne ho tantissimi, ma quello che mi piacerebbe poter realizzare è riuscire a fare una scuola orafa per poter insegnare ai giovani la bellezza dell’arte dell’oreficeria.
ILARIA – Grazie, grazie, grazie Aldo per aver risposto con sincerità, gentilezza e disponibilità a tutte le mie domande.
ALDO – Grazie a te, cara Ilaria, di vero cuore, per avermi dedicato, quest’oggi, questa bella intervista. Sei una ragazza veramente speciale, la tua professionalità non ha eguali.
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BIOGRAFIA
Aldo Ferraro nasce nel 1964 a Brancaleone (RC) e fin da ragazzo dimostra la passione per l’arte, in ogni sua sfumatura, in particolar modo verso l’arte della Grecia Antica, quella importantissima fase di colonizzazione greca del Meridione d’Italia iniziata nel VIII secolo a.C. Si diploma nel 1983 all’Istituto Statale d’Arte “P.Panetta” di Locri (RC) e, al termine degli studi, bramoso di creare, comincia ad addentrarsi in piccoli manufatti su commissione, che sottolineano fin da subito il suo talento e la sua originalità nell’immaginare e, immediatamente, creare. Nel 1987 avvia la sua attività commerciale, un laboratorio orafo per creazioni e riparazioni con gioielleria annessa e i migliori marchi tra articoli da regalo, argenteria, orologi e bigiotteria, non perdendo mai di vista il fulcro centrale del suo lavoro e, perché no, della sua vita, la creazione orafa. L’anno 2000 è quello che lo consacra come artista incontrastato nel creare i pinakes, in oro e/o argento: questa era una tavoletta votiva in legno dipinto o un bassorilievo in terracotta, marmo o bronzo, generalmente appeso sulle pareti dei santuari o sugli alberi sacri nella Magna Grecia, prodotti solitamente per la devozione alle divinità; un pregio per Aldo realizzarle, sia per l’indiscutibile bellezza di questa opera d’arte che per le innumerevoli personalità note a cui è stato consegnato come premio o onorificenza come ad esempio il Premio Nobel Dario Fo o l’Avvocato Giovanni Agnelli.
Nel 2004 si laurea presso l’Accademia Di Belle Arti “Fidia” di Stefanaconi (VV) con una tesi sperimentale e uno studio approfondito sull’oro come metallo dal titolo “L’oro, dalle origini ai giorni nostri”. Realizza su commissione una spilla in oro giallo per la regina del Belgio Paola Ruffo di Calabria, mentre per la chiesa dell’Eremo di Santa Maria della Stella (Pazzano-RC), un calice e una pisside in argento, con rifiniture in oro giallo e impreziositi di pietre quali rubini e acqua marina. Gli vengono commissionati un rosario per la Madonna Della Grotta di Bombile (RC) in oro giallo e due corone in argento, oro e pietre preziose per il Santuario della Madonna del Monte Carmelo di Palizzi (RC). Ogni gioiello da lui realizzato è sicuramente un unicum, unendo arte e passione, riesce a trasformare un desiderio in realtà. I suoi gioielli rappresentano un viaggio nella storia e, contemporaneamente, nell’arte, riuscendo a unire il gusto con l’originalità, partendo dallo stile greco o bizantino, passando dalle perle, diamanti, zaffiri e smeraldi e, arrivando infine, a gioielli classici e moderni, tanto apprezzati dai giovani e non. La peculiarità dei gioielli del maestro Aldo Ferraro è sicuramente la semplicità, non perdendo mai di vista l’originalità che, a tratti, diventa rarità.
2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente da Aldo Ferraro, in esclusiva alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).